lunedì 15 giugno 2009

Carnaval de Paris


Ti svegli, ti chiedi dove sei, il tuo cellulare non dà segni di vita, ricordi solo dopo un pò dove sei, e sgrani gli occhi quando vedi l'ora, è praticamente mezzogiorno...
Passa del tempo, ore vuote, mille pensieri si susseguono nella mia mente, contaminati dalle opinioni degli amici che, ansiosi, smaniano dalla voglia di sapere com'è andata, nonostante non sia andata affatto...
Scendo. Mi incammino. Sin rumbo, senza direzione. Altra telefonata. Attacco. Finalmente qualcosa si smuove dentro di me. Non ricordo quanto ho camminato quel pomeriggio, come sono tornato e a che ora, cosa mi hanno detto. Il giorno dopo il ghiaccio inizia a sciogliersi a Lutetia, lo interpreto come un segnale, magari qualcosa finalmente cambierà.
Giovedi 15 gennaio - nulla è meglio dell'arrivo a sorpresa di un amico, un fratello, in un giorno di sole. Riscopro la città. Le mie gambe vanno da sole. Rido. Non è andata esattamente come avrei voluto, eppure le risposte che cercavo le ho avute, posso dire in qualche modo di avercela fatta.
Decido di tornare a casa sabato, non prima di aver speso gli ultimi euro/ore in quel di Montmartre, dove l'amico Ricard e il fratello Marco rendono la nottata irripetibile. Un incontro piacevole. Una "passeggiata" notturna di 8 km. Tre ore di sonno. Via di nuovo. Gare de Lyon - Sabrina, Loise e Marco riescono a rendere speciale anche quel momento apparentemente scialbo. Sono loro ad accompagnarmi al treno. Sorrido. Li abbraccio. Si torna a casa. Adieu Paris...
Nella mia testa riecheggia un motivetto familiare "Je ne t'aime plus mon amour, je ne t'aime plus tous le jours"...

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