giovedì 4 giugno 2009

Riflessioni


"Il comandante dell'Hermon mi chiese cosa penso dei combattimenti sulle alture del Golan e della guerra in generale. Gli rispondo che la nostra guerra, completamente diversa, è finita molto tempo fa, nel 1945, a Berlino, davanti alla Porta di Brandeburgo[...]Non possiamo proporre a nessuno di prendersi un pò della nostra guerra: dobbiamo portarcela dentro per tutta la vita[...]
Nessuno può restare in disparte a bersi un caffè quando arriva il momento di lanciare granate. Alla guerra d'Algeria presero parte tutti gli Algerini, alla guerra del Vietnam presero parte tutti i vietnamiti. Non così nella guerra tra arabi e Israele[...]Quando scoppia la guerra in Israele, gli israeliani vanno tutti al fronte e la vita civile non esiste più. In Siria molta gente venne a sapere della guerra del 1967 solo dopo che era finita: eppure la Siria vi aveva perso la sua principale zona strategica: il Golan. Lo stesso giorno e nello stesso momento in cui la Siria perdeva le alture del Golan, a venti chilometri da lì i caffè di Damasco traboccavano di gente mentre gli avventori in piedi cercavano disperatamente un tavolo libero. Nella guerra del 1967 morirono meno di cento soldati siriani, mentre l'anno prima, a Damasco, in occasione del colpo di stato di palazzo, erano morte duecento persone[...]
Un soldato al fronte può essere più o meno bravo, ma ogni soldato è innanzitutto un uomo..."

Ryszard Kapuscinski " La prima guerra del football e altre guerre di poveri"

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