A che servono un paio di scarpe nuove, quando le tue continuano ad allacciarsi e sostengono la tua scoliosi? Non è meglio evitare qualche birra in più? La mancanza di budget effettivo aguzza l'ingegno e la scaltrezza. È quasi divertente dover centellinare le proprie risorse inseguendo degli obiettivi. Perché il fine ultimo non è arricchirsi, quanto urlare al mondo l'ebbrezza per una sorta di realizzazione, breve o effimera che essa sia.
Poco fa ho discusso con un amico fraterno, anch'essi emigrato e sognatore, nonché con un portafogli piuttosto esile e senza entrate fisse, riguardo la nostra situazione. Entrambi dall'altro lato del mondo, in perenne jet-lag con la madre Europa, abbiamo parlato di abitudini, routine e motivazioni.
Gli sbadigli frequenti, l'assenza di ritmo assimilato e i pomeriggi accidiosi sono una costante nello scorrere delle mie giornate argentine, alla ricerca continua di una storia da raccontare e di pagine nuove da scrivere, a più a lungo termine. Tutto ciò è figlio di una mia scelta, ponderata per mesi. Cercare un'abitudine, quando non se ne sente il bisogno, è una forzatura. L'arte di arrangiarsi è un dono, ma va perfezionata durante lo scorrere degli anni. È un tipo di forgiatura particolare, meno raffinata, più ruvida, più vera.
Ora che ancora posso, ho deciso di rinunciare all'abitudine, o alle abitudini, escluso il caffè la mattina e il Napoli. I viaggi, purtroppo, ancora non possono essere catalogati come tali. Ed è proprio per questo motivo che ho scelto di non dipendere da niente e da nessuno. Il tempo non è infinito e ognuno lo 'ammazza' come meglio crede. Io preferisco godermelo, lontano da quattro pareti dove della gente attonita prova a interagire secondo dei dettami prefissati, lontano da sveglie, da firme e da agende fitte di impegni.
Precario, come non mai, ma sorridente, proprio quando decisi di allontanarmi da una realtà ovattata e apparentemente comoda. La vita è adesso. In effetti, è proprio vero quanto mi disse una persona lo scorso settembre, tra un'avventura e un'altra: "sei pieno di inquietudini". Me lo disse col sorriso sulla labbra e con gli occhi accesi, nonostante mi conoscesse poco. Però, silente, mi appoggiava, mi spronava e, sotto sotto, mi invidiava anche un po'.
Poco fa ho discusso con un amico fraterno, anch'essi emigrato e sognatore, nonché con un portafogli piuttosto esile e senza entrate fisse, riguardo la nostra situazione. Entrambi dall'altro lato del mondo, in perenne jet-lag con la madre Europa, abbiamo parlato di abitudini, routine e motivazioni.
Gli sbadigli frequenti, l'assenza di ritmo assimilato e i pomeriggi accidiosi sono una costante nello scorrere delle mie giornate argentine, alla ricerca continua di una storia da raccontare e di pagine nuove da scrivere, a più a lungo termine. Tutto ciò è figlio di una mia scelta, ponderata per mesi. Cercare un'abitudine, quando non se ne sente il bisogno, è una forzatura. L'arte di arrangiarsi è un dono, ma va perfezionata durante lo scorrere degli anni. È un tipo di forgiatura particolare, meno raffinata, più ruvida, più vera.
Ora che ancora posso, ho deciso di rinunciare all'abitudine, o alle abitudini, escluso il caffè la mattina e il Napoli. I viaggi, purtroppo, ancora non possono essere catalogati come tali. Ed è proprio per questo motivo che ho scelto di non dipendere da niente e da nessuno. Il tempo non è infinito e ognuno lo 'ammazza' come meglio crede. Io preferisco godermelo, lontano da quattro pareti dove della gente attonita prova a interagire secondo dei dettami prefissati, lontano da sveglie, da firme e da agende fitte di impegni.
Precario, come non mai, ma sorridente, proprio quando decisi di allontanarmi da una realtà ovattata e apparentemente comoda. La vita è adesso. In effetti, è proprio vero quanto mi disse una persona lo scorso settembre, tra un'avventura e un'altra: "sei pieno di inquietudini". Me lo disse col sorriso sulla labbra e con gli occhi accesi, nonostante mi conoscesse poco. Però, silente, mi appoggiava, mi spronava e, sotto sotto, mi invidiava anche un po'.
Eh caro amico è proprio così, invidia per la tua scelta che molti non riescono a fare per paura e per mancanza di coraggio. Io come sai faccio parte dell'altro lato della barricata, ed mi difendo insieme a te nella battaglia della vita, lotto per essere libero, non schiavo di un sistema che ci vuole tutti come dei soldatini monotoni e monotemi...come diceva un famoso comandante Adelante Companeros!
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