lunedì 16 novembre 2009

Tangeri


Nel mio peregrinare verso il Nord del Marocco il paesaggio arido e scarno lascia pian piano il posto a un verde abbozzo di macchia mediterranea.
Il treno prosegue la sua corsa, ormai stipato di gente negli ultimi 50 km in direzione del mare.
Mai come stavolta l'uso del mio fedele MP3 è più che obsoleto. Al mio fianco due uomini ascoltano musica rai sparato a tutto volume, facendo si che tutto il vagone possa allietarsi con simili nenie, che dopo due ore iniziano a risultare piuttosto fastidiose. Tuttavia percepisco ciò come un segnale, sono in Marocco e la colonna sonora di un mio viaggio all'interno di questo paese non può che essere musica locale. Decido quindi di strapparmi delle orecchie le cuffie e di godermi la vista dal finestrino, nonostante il tentativo risulti poi vano.

La stazione dei treni di Tangeri è probabilmente la più lontana al centro città di quelle per le quali io abbia mai transitato. All'uscita ogni tipo di taxi è preso d'assalto. Indi, nonostante i 30 gradi, decido di accodarmi ad un gruppo di ragazzi che sembrano conoscere la strada per il centro, anche perchè non avevo scelta, la mia mappa non comprendeva l'area periferica dove era ubicata la stazione.
Dopo una discreta scarpinata l'hotel mi si para davanti. Supero il momento di sconcerto relativo al positivo impatto della struttura e decido di metterla immediatamente alla prova. Fa molto caldo, dunque chi mi impedisce di andare a tuffarmi in piscina? Nella hall mi informano che la piscina si trova in cima, all'ottavo piano...

Appena arrivo sulla terrazza sento il vento esplodere ed inizio a rendermi conto che forse un bagno non sarebbe la migliore idea. Tuttavia il mio rammarico dura poco, appena mi guardo intorno scorgo un panorama che mi rapisce. Davanti a me si distende lo stretto di Gibilterra, la Spagna si vede appena in profondità, all'orizzonte quasi impercettibile.

Mi fermo, respiro e decido di restare li, impalato, intento solo a guardare il mare, un lembo di acqua che separa due continenti, un luogo dal quale fino a qualche secolo fa sembrava impossibile allontanarsi, un luogo di mille leggende...

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