venerdì 4 dicembre 2015

Trompe l'oeil

Manovre politicamente corrette urlate tramite gli altoparlanti dei grandi media per tenere tranquilla l'opinione pubblica, che ormai è pubblica solo per l'esposizione ma non perché rappresenta davvero il popolo. In Francia, quasi un mese dopo gli attentati che hanno sconvolto un luogo tradizionalmente immune da scene raccapriccianti che in Medio Oriente e in posti meno fortunati sono all'ordine del giorno, il freddo pungente di fine autunno fa da perfetto sottofondo a una situazione globalmente stantía.

A Lione il cielo è grigio, le terrazze dei bar sono vuote e la 'Fête des lumières", l'evento più atteso durante tutto l'anno, è stata annullata per motivi d'ordine pubblico. La psicosi è evidente, ma si riflette più negli alti piani che negli occhi della gente. La piazza dell'Hotel de Ville commemora i morti di Parigi, tra scritte incoraggianti e fiori sempre freschi depositati sugli scalini del municipio. Un giovane si inginocchia e scruta il mucchio di omaggi alle vittime. Il freddo sembra non scalfirlo. Poi si alza e si allontana, mentre la piazza vuota sente l'eco dei suoi passi.



Cissé ha una piccola libreria in Rue de Capucins, nella vecchia Lione. Il suo sorriso è la miglior presentazione possibile per una piccola bottega dove le catalogazioni da Blockbuster della carta stampata non esistono. Il suo consiglio per una lettura è il primo passo verso una lunga conversazione. Parliamo di Lione, di libri, della mia Napoli, un luogo che lui ha trovato pieno d'identità e umanità: caotica ma viva, la mia città campeggia orgogliosa nei ricordi di Cissé, di madre guineana, che a Partenope non ha percepito neanche un pizzico di razzismo.

La realtà quotidiana che provano a venderci somiglia più a un inganno: un trompe l'oeil, un quadro con una prospettiva fuorviante. Cissé e il ragazzo senza nome sono coloro che ci offrono la vera prospettiva delle cose, lontana dai flussi mainstream e vicina alla realtà, quella che non si sente su Internet ma che si può percepire solamente per strada, lontano dal calore artificiale delle stufe ma vicino a quello umano delle persone.

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