domenica 20 marzo 2011

Coinvolti, impotenti


Tutti al banchetto, invita il Colonnello!
In questo modo si potrebbe leggere tra le linee il messaggio di una guerra imminente; un simile messaggio si può scorgere dopo una prima analisi al riguardo.
ONU contro Gheddafi. La "Libia" contro il mondo, direbbe quest'ultimo.

Il precipitare degli eventi dell'ultima settimana ha dato la scossa al mondo intero: una risoluzione ONU approvata all'unanimità secondo i dettami imposti nel 1973, casualmente anno di grande crisi petrolifera e della guerra dello Yom Kippur.
La grande abbuffata vede come commensali principali i soliti noti: USA Francia e Gran Bretagna si imboccano a vicenda, mentre la Russia - quasi a voler rispolverare l'antico clima di guerra fredda - stigmatizza gli attacchi a tappeto.

Missili Tomahawk e Cruise come se piovesse.

E l'Italia, nel mezzo. Come un antico compagno di merende che ti volta le spalle in un momento cruciale. Tuttavia anche stavolta, lo stato italiano - spaccato al suo interno e con un non-governo che farebbe invidia persino al Belgio - continua a fare la parte della pecora.

Gli appoggi logistici all'ONU vengono rimpallati dalle dichiarazioni rabbiose di Bossi e dalle svogliate esternazioni remissive di Berlusconi.

Nel bel mezzo di uno scontro che farà storia - da 17 anni le Nazioni Unite non intervenivano militarmente in un area strategica così vicina al Bel Paese - l'Italia da un lato si associa all'attacco congiunto e dall'altro quasi sembra aver paura di una reazione dell'ex amico ormai alle corde.

L'ennesima guerra-pretesto per accaparrarsi il tanto amato petrolio - ora che il nucleare torna ad essere un'arma a doppio taglio (ma non lo era già?) - profila uno scenario difficilmente immaginabile. Una dittatura che dovrebbe lasciare spazio a una presunta democrazia senza basi, un paese da ricreare dopo averlo raso al suolo, ma del resto non c'è altra scelta.

I protagonisti della politica bellica internazionale sono sempre loro, piaccia o no gli Stati Uniti sono ancora i difensori della pace mondiale e troveranno sempre i loro alleati pronti a fargli ponti d'oro. Se poi sono di petrolio, ancora meglio...

Eppure l'Italia non è padrona del suo destino, segue un inerzia automatica, ne è costretta. E ne pagherà le conseguenze più degli altri.

E' come se avessero invaso il tuo giardino per una festa senza chiederti il permesso, ma per un buon fine. E dopo toccherà a te pulire e mettere tutto a posto, con il rischio di rappresaglie da parte del tuo vicino...

Forse il Colonnello al banchetto non ha invitato nessuno, ma non sarà strano se alla fine a spartirsi i dividendi della torta finale saranno gli abituali clienti delle taverne mondiali...

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